lunedì 15 aprile 2013

Si continua ad attentare alla vita nella Comunità di Pace di San José de Apartadó


¿Hasta cuando?

Nonostante la Corte Costituzionale colombiana abbia ordinato con il suo decreto 164/12 a varie istituzioni dello Stato colombiano di correggere e riparare alle gravi violazioni che  in 16 anni hanno  perpetrato contro la  Comunità di Pace di San José de Apartadò, il  12 aprile  abbiamo ricevuto nuovamente notizie molto preoccupanti  da questa comunità campesina che da 12 anni accompagniamo a livello internazionale  per aumentare il livello della loro protezione e del processo di costruzione della pace dal basso che da 16 anni stanno portando avanti in Colombia. In sole 70 ore sono stati uccisi  in maniera violenta due giovani della provincia di San Josè de Apartadó,   senza considerare l'aumento spaventoso del controllo da parte dei paramilitari del territorio,  la zona è completamente militarizzata mantenendo la popolazione civile in mezzo al fuoco incrociato.

Il 6 aprile, intorno alle 18,30, nella zona La Sucia, della provincia di San José de Apartadó, è stato assassinato AUGUSTIN MORA SUCERQUIA di 22, da due persone sconosciute, probabilmente paramilitari. E' da sottolineare che nella zona c'è una massiccia presenza della forza pubblica che lo stesso giorno, quasi alla stessa ora dell'omicidio, aveva allestito un posto di blocco illegale  dove controllavano tutti i passanti. Questo rivela, come tante altre volte è accaduto, una chiara connivenza tra la forza pubblica e i paramilitari.

Il 9 aprile , verso le 16,45 l'Esercito nazionale ha assassinato violentemente il giovane CARLOS ANDRES  TORRES BORJA di 20 anni nella località Caracolì, lungo la strada tra Apartadó e  la Comunità di San Josecito dove fanno presenza i militari iscritti alla XVII Brigada del municipio di Carepa. Carlos Andres era un umile agricoltore e mentre stava rientrando a casa sul suo cavallo, è stato brutalmente ucciso con vari colpi di arma lunga  alla testa da membri dell'Esercito. Lascia la sua compagna incinta di 5 mesi.

Queste azioni erano già state annunciate sia da militari che da paramilitari nella regione, che costantemente hanno minacciato di morte i contadini e i membri della Comunità se non si fossero sottomessi ai loro ordini.







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